Ponte Vecchio, il maestoso simbolo della città di Firenze

17 ottobre 2014

Il Ponte Vecchio, gemma architettonica che attraversa l'Arno nel cuore della città di Firenze, è un incanto senza tempo e uno straordinario simbolo della vitalità e della storia di questa città rinascimentale.

Questo ponte, risalente al XIV secolo, è un vivace conglomerato di storia, arte e cultura, dove botteghe di gioielli e negozi storici si affacciano sull'acqua sottostante. Nei pressi del ponte alcuni appartamenti, un tempo dimore di fabbri e macellai, sono oggi trasformate in esclusivi appartamenti di lusso per vacanze. Questi appartamenti, con le loro vedute mozzafiato sul fiume e sulla città, offrono un'esperienza unica per chi desidera immergersi nel fascino di Firenze.

Dal loro interno, si possono ammirare i riflessi delle luci della città sull'Arno, creando un'atmosfera magica e senza pari.

Il Ponte Vecchio, con la sua incredibile fusione di storia, eleganza e bellezza, è più di un ponte: è un vero e proprio monumento vivente, un viaggio nel passato e un simbolo del lusso moderno.

Il simbolo della città di Firenze

Ponte Vecchio è uno dei ponti più antichi e famosi di tutto il mondo, nonché il simbolo della città di Firenze. Si staglia sopra il fiume Arno nel suo punto più stretto, dove anticamente sorgeva un guado. Costruito infatti vicino ad un attraversamento di epoca romana, intorno alla metà del I secolo a.C., il Ponte Vecchio fu fino al 1218 l'unico ponte che attraversava l'Arno in tutta Firenze.

Il ponte come lo conosciamo oggi fu costruito nel 1345, dopo che quello precedente andò distrutto a causa di un’alluvione. Nel 1565 l’aspetto del Ponte Vecchio cambiò ulteriormente, con la realizzazione del Corridoio Vasariano. Tale costruzione sopraelevata fu messa in atto da Giorgio Vasari per ordine di Cosimo I e aveva come scopo quello di mettere in comunicazione il centro politico e amministrativo a Palazzo Vecchio con la dimora privata dei Medici, Palazzo Pitti; grazie ad esso, i granduchi potevano muoversi liberamente e senza pericoli. Ciò provocò necessariamente il trasferimento delle botteghe più povere dal ponte e la sostituzione di esse con quelle di orafi, gioiellieri e argentieri, più adatte alla vista dei nobili. Attualmente il Corridoio fa parte del complesso degli Uffizi e ospita una vasta collezione di ritratti e autoritratti del Seicento e Settecento.

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, l’esercito tedesco distrusse tutti i ponti cittadini, ad eccezione di questo; tuttavia, l’accesso al ponte venne comunque impedito con la distruzione delle vie antistanti e delle costruzioni medievali che si trovavano ai suoi lati. L’unica sopravvissuta è la Torre dei Mannelli, posta all’estremità meridionale del ponte.

Nel novembre del 1966, inoltre, il Ponte Vecchio resistette miracolosamente allo straripamento dell'Arno, che causò la devastante alluvione di Firenze.

Il Ponte Vecchio è composto da tre ampi valichi ad arco ribassato, un esempio di architettura che superò per la prima volta in Occidente il modello romano dei valichi a tutto sesto. Le due file di botteghe, ricavate in antichi portici poi chiusi, si affacciano entrambe sul passaggio centrale e ciascuna possiede un'unica vetrina chiusa da spesse porte in legno.

Al centro del ponte le botteghe si interrompono, per lasciare il posto a due terrazze panoramiche. Quella esposta ad ovest ospita il monumento con busto di Benvenuto Cellini, famoso scultore (ed orafo) fiorentino, realizzato da Raffaello Romanelli e inaugurato il 26 maggio del 1901. L’altra, che si affaccia ad est ed è sormontata dal Corridoio Vasariano, è caratterizzata da una serie di grandi finestre panoramiche sull’Arno, in direzione del Ponte Santa Trinità. Queste finestre, molto diverse dagli altri piccoli oblò rinascimentali, furono realizzate nel 1939 su desiderio di Benito Mussolini, per consentire ad Adolf Hitler in visita a Firenze di ammirare il panorama.

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