Vini Franciacorta: tipologie, proprietà organolettiche e abbinamenti

6 giugno 2014

Il Franciacorta è uno spumante a DOCG, la cui produzione è consentita solamente nella provincia di Brescia. Prende il nome dall’omonima regione in cui viene realizzato. La sua caratteristica principale consiste nel fatto che l'unico metodo ammesso per la presa di spuma è quello tradizionale, ovvero la rifermentazione in bottiglia, detto anche metodo classico.

La zona di produzione dei vini Franciacorta comprende i comuni di Paratico, Capriolo, Adro, Erbusco, Corte Franca, Iseo, Ome, Monticelli Brusati, Rodengo-Saiano, Paderno Franciacorta, Passirano, Provaglio d'Iseo, Cellatica, Gussago e parte dei comuni di Cologne, Coccaglio, Rovato e Cazzago San Martino. Tutti quanti questi territori si trovano in provincia di Brescia.

Sono riconosciute tre diverse tipologie di Franciacorta, ossia bianco, rosé e satèn. Quest’ultimo è il tipo più particolare, unico al mondo. E’ meno pungente e lascia una sensazione più morbida e setosa al palato.

Il Franciacorta bianco viene prodotto usando uve Chardonnay e Pinot nero. Il colore è giallo paglierino, più o meno intenso, l’odore è delicato e il sapore è fresco e armonico.

Il Franciacorta rosè viene prodotto usando uve Chardonnay insieme a Pinot bianco (massimo 50%) e Pinot nero (massimo 25%). Il colore è rosa, con sfumature più o meno intense e possibili riflessi ramati. Il profumo è fine e delicato, il sapore è sapido e fresco.

Il Franciacorta satèn è prodotto utilizzando prevalentemente uve Chardonnay e Pinot bianco fino ad un massimo del 50%. Rispetto agli altri Franciacorta è caratterizzato da una minore pressione in bottiglia. Il colore è giallo paglierino o dorato, il profumo è fine e delicato, il sapore cremoso e armonico.

Per quanto riguarda le tipologie di sapore, il Franciacorta può essere messo in commercio come: dosaggio zero, extra brut, brut, extra dry, sec e demi-sec. L’unica variante che gli è preclusa è quella “dolce”.

Il Franciacorta è un vino classico da pasto e adatto ad ogni occasione. Le tre diverse tipologie hanno però degli abbinamenti specifici con cui si accostano meglio. Il bianco è particolarmente indicato per l’arrosto e per i risotti, nonché come aperitivo. Il rosè si accompagna perfettamente alla polenta e ai dolci tipici locali. Il satèn è invece indicato per i piatti di pesce, specie se poco elaborati.

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