L’Italia ha in programma di restaurare la Domus Aurea di Nerone (e non solo)

18 gennaio 2016

Il governo italiano è pronto a spendere 300 milioni di euro per riportare alla vita e all’antico splendore alcuni dei suoi siti storici più importanti. Tra questi, il palazzo d’oro (Domus Aurea) dell’imperatore Nerone, le mura medievali di Siena e le fondamenta di Venezia: tutti riceveranno l’attenzione che meritano.

300 milioni di euro rappresentano certamente un’enorme quantità di denaro, ma l’Italia ha così tanto di cui prendersi cura, in termini di migliaia d’anni di valore in opere d’arte e d’architettura: 6 milioni di euro contribuiranno a puntellare il canale settentrionale di Venezia, le mura di Siena saranno ripristinate a un costo di oltre 2 milioni di euro da spendersi nei prossimi 3 anni, mentre la Domus Aurea riceverà 13 milioni di euro a causa della condizione particolare in cui si trova: costruito da Nerone per celebrare se stesso, venne successivamente fatto seppellire dall’imperatore Traiano. Almeno 50 milioni di euro, poi, saranno investiti in allarmi di sicurezza e impianti di videosorveglianza dei numerosi siti storici italiani, spesso danneggiati da turisti troppo zelanti o cittadini non eccessivamente intelligenti.

I 300 milioni copriranno un totale di 241 siti storici e saranno immediatamente disponibili. Tra gli altri progetti in cantiere, spiccano la ristrutturazione di musei, gallerie, biblioteche e palazzi in tutta Italia, tra cui Palazzo Venezia a Roma.

L’Italia auspica che l’aumento di fondi destinati alla cultura aiuterà alcuni dei luoghi più belli del mondo a tornare al loro antico splendore: questo importante investimento governativo arriva dopo molti anni di crisi, poiché il budget alla cultura era stato tagliato nel 2007, quando la crisi economica mondiale colpì l’Italia. Purtroppo, il taglio ebbe gravi conseguenze: non solo molti siti vennero lasciati senza alcuna ristrutturazione, alcuni vennero addirittura persi per sempre, come il Tempio di Venere a Pompei - crollato nel 2014 a causa delle forti piogge.

L’investimento arriva in aggiunta ai 360 milioni di euro già stanziati per il ripristino e il mantenimento delle opere d’arte nelle regioni più meridionali d’Italia. L’UE stessa è stata protagonista di un contributo significativo, mettendo a disposizione 41 milioni di euro per il solo restauro di Pompei.

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