All’Isola di Lampedusa c’è un Caravaggio per i rifugiati

6 giugno 2016

L’”Amorino dormiente” di Caravaggio, uno dei capolavori più iconici al mondo, è parte di una speciale mostra d’arte sul tema dei rifugiati, tenuta nell’isola di Lampedusa, in Italia.

La maestosa opera d’arte del maestro italiano Michelangelo Merisi, risalente al 1608, è stata ceduta in prestito al nuovissimo “Museo della Fede e del Dialogo per il Mediterraneo” direttamente dai celebri Uffizi di Firenze, in Toscana.

L’”Amorino Dormiente” mostra un bambino sdraiato accanto a un arco rotto e a une freccia, e normalmente è ospitato a Firenze, dove venne inizialmente acquisito dal Cardinale Leopoldo de Medici nel 1610. In effetti, è la prima volta nella storia che il dipinto lascia la città toscana.

Il capolavoro del Caravaggio è, secondo le autorità italiane, il simbolo perfetto per la mostra e quasi una metafora di essa, poiché traccia importanti paralleli con la tristemente famosa immagine scattata nel 2015 di un bimbo rifugiato annegato, Aylan.

Like Schmidt, curatore degli Uffizi di Firenze, spiega: “Il bambino ricorda il Cupido Dormiente, e la fotografia mostra che esiste una alternativa positiva alla morte: l’amore”.

Questa straordinaria mostra al museo di Lampedusa è il risultato di un’iniziativa congiunta tra le autorità locali per i rifugiati e i Ministeri della Cultura d’Italia e di Tunisia. Sarà visibile fino al prossimo 3 ottobre, con la sua collezione mozzafiato di opere selezionate donate da vari musei in Italia e Tunisia, e una serie di fotografie di rifugiati e oggetti recuperati dal mare nel corso delle infinite operazioni di soccorso nel Mediterraneo.

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