Vino Marsala DOC: caratteristiche, abbinamenti, proprietà organolettiche e migliori annate

20 maggio 2014

Fra i tanti tesori della Sicilia occupa sicuramente un posto d’onore il Marsala, vino DOC liquoroso prodotto esclusivamente nella provincia di Trapani. Il vino Marsala è celebre in tutto il mondo soprattutto per la sua estrema adattabilità, potendo essere utilizzato in cucina come a tavola, durante il pasto o in sostituzione del sorbetto, come aperitivo o insieme al dolce. Il Marsala si può inoltre degustare freddo, caldo o a temperatura ambiente. Il motivo di tanta versatilità risiede nei diversi tempi di invecchiamento e nei numerosi metodi di lavorazione, che danno vita ad altrettante tipologie di vino.

Il Marsala, a seconda di come viene prodotto, è classificato in Oro e Ambra (entrambi bianchi), oppure Rubino (rosso). Per produrre i primi due vengono utilizzate le uve bianche pregiate dei vigneti Grillo, Catarratto, Inzolia e Damaschino. I Marsala Rubino nascono invece mescolando le uve dei vitigni Perricone, Calabrese e Nerello Mascalese con le uve a bacca bianca previste per i Marsala Oro e Ambra per un massimo del 30%. Ma non è finita qui: a seconda del contenuto zuccherino, si può ulteriormente distinguere questo pregiatissimo vino in dolce, secco o semisecco.

Attualmente il vino Marsala DOC (il primo DOC della lunga storia vinicola italiana) si presenta sul mercato con due distinte categorie: il Marsala Vergine, commercializzato nei tipi Vergine (invecchiato almeno cinque anni) e Vergine Riserva (almeno dieci anni), e il Marsala Conciato, commercializzato nei tipi Fine (invecchiato almeno un anno), Superiore (almeno due anni) e Superiore Riserva (almeno quattro anni).

A quali cibi va abbinato il Marsala? È una domanda difficilissima a cui rispondere, proprio a causa dell’estrema versatilità di questo vino che lo rende perfettamente accostabile a una gran quantità di pietanze. E così, se il Marsala semisecco può accompagnare sia la classica pasticceria che i formaggi erborinati, il Marsala vergine si adegua molto bene al pesce affumicato e ai formaggi stagionati. Ci sono poi i cosiddetti “curiosi alimentari” che suggeriscono l'unione con sapori come quelli del risotto alla zucca, della zuppa di trippa o addirittura di un suino speziato. Basta provare.

Anche per quanto riguarda le proprietà organolettiche del vino Marsala Doc, bisogna prima distinguere le diverse categorie. Per esempio il Marsala Vergine e il Vergine Riserva presentano un colore dorato più o meno intenso e un profumo e un sapore caratteristico. I Marsala Fine, Superiore e Superiore Riserva possono invece avere colori (dorato, giallo o rosso rubino) e sapori (secco, semisecco o dolce) diversi a seconda del vitigno di provenienza. Se infine chiedete quali siano state le annate migliori del Marsala, i cultori ricordano quelle del 1939, del 1944 e del 1948 e, più recentemente, quella del 1992, considerate addirittura eccezionali.

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