La Riserva naturale dello Zingaro, un piccolo paradiso sulla costa della Sicilia

6 maggio 2014

La Riserva Naturale dello Zingaro si estende tra San Vito Lo Capo e Scopello, in quel tratto di costa che i greci e i latini chiamavano “Cetaria”, per l’abbondanza di tonni nel mare. E’ una delle riserve più famose d’Italia e la prima sorta in Sicilia. La Riserva copre sette chilometri di litorale e rappresenta un piccolo paradiso di natura incontaminata. Lo Zingaro è famoso per il suo mare blu intenso, per le calette silenziose, per i fondali cristallini e le grotte sottomarine, ma la Riserva offre anche molto altro.

All’interno di questo territorio si trovano testimonianze di vita risalenti a ottomila anni fa, come nel caso della grotta dell'Uzzo, vicino alla quale si è sviluppata una civiltà contadina tra le più caratteristiche. Nella Riserva sono ancora presenti dei mandorleti, uliveti, frassineti e persino delle coltivazioni che venivano portate avanti a 700 metri di altezza sul mare. Una parte di queste aree agricole è oggi attiva e finalizzata al commercio, mentre un’altra parte appartiene a proprietari privati, che la sfruttano per uso personale.

La Riserva dello Zingaro ospita 39 specie diverse di volatili, in particolare rapaci, insieme a una gran varietà di roditori e altri animali terrestri, senza contare la moltitudine di creature marine che alberga nelle acque circostanti. Il territorio della Riserva può essere visitato esclusivamente a piedi, proprio per evitare che interferenze esterne possano disturbare la quiete della fauna locale.

Per visitare il parco si possono seguire tre itinerari diversi. Il sentiero costiero è quello principale e il più scelto dai visitatori. Consiste in un tragitto di sette chilometri, a ridosso della costa, e ha una durata di due ore. Il sentiero di mezza costa è quello più panoramico e copre un tragitto di otto chilometri e mezzo, da percorrere in quattro ore e mezza. Il sentiero alto è il più impegnativo: ha una lunghezza di diciassette chilometri e mezzo, da percorrere in sette ore.

Nel territorio della Riserva si trovano il Museo Naturalistico, il Museo delle Attività Marinare, il Museo della Civiltà Contadina e il Museo della Manna. Sempre all’interno del parco sono state predisposte due aree attrezzate, mentre degli antichi caseggiati rurali sono stati adibiti a rifugio, presso i quali è anche possibile per il pernottamento. Tali rifugi prendono il nome di Contrada Sughero e vengono concessi in uso solo nel periodo che va da ottobre a maggio.

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